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Aiuto ai disognosi

RENDERE PIU’ LIEVE IL DISAGIO

ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’

“Vita senza dolore”

Chi viene toccato da motivi di sofferenza tende facilmente a chiudersi in se stesso, a evitare quei contatti sociali che potrebbero diventare, invece, un aiuto importante.

 

Succede soprattutto a livello familiare, per un meccanismo psicologico di riservatezza  ampiamente comprensibile, ma in seguito al quale si accentuano le difficoltà esistenziali.

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Nell'ottica di un superamento di tale situazione è presente in Cadore, dal 2009,  l’associazione “Vita senza dolore”, alla quale aderiscono attualmente una quarantina di soci: persone motivate da una spinta volontaristica tesa soprattutto ad alleviare la solitudine, la paura dinanzi a prospettive segnate pesantemente da patologie irreversibili ed evolutive.

 

E’ il caso della demenza, che anche in Cadore riguarda un numero crescente di abitanti.

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Quali Ausili?
  • letti elettrici con i rispettivi materassi antidecubito
  • poltrone elettriche
  • carrozzine
  • ecc
Per Chi?
  • malati terminali
  • malati cronici
  • dementi
DIVINUM EST
SEDARE DOLOREM
Alcune Testimonianze

Questo è quello che ci hanno detto e scritto i famigliari di alcuni malati di Alzheimer e demenza.

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“Voi che fate parte dell’Associazione Vita senza dolore perché non  date una mano a noi famigliari che ogni giorno dobbiamo convivere con genitori o parenti stretti che non riconosciamo più. 

Purtroppo essi trascinano con sé tutta la famiglia.

Noi dobbiamo convivere con una persona ormai estranea che non riesce più a farsi capire e lo scambio di informazioni anche le più banali, diventa un problema enorme”.

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“Uno degli effetti disastrosi di questa malattia è che ti lascia solo .

E’ dura vedere il genitore, un parente o un amico che sono mentalmente svaniti (non ci sono più).

Noi vi chiederemo un pochino di forza a non abbandonarci.

E’ umiliante chiedere aiuto  e rischiare di venire sommersi dalle critiche.

Noi ci sentiamo di rischiare perché 10 minuti del vostro tempo potrebbero far tanto bene a chi quotidianamente condivide questa logorante malattia.

Vi ringraziamo per quello che vorrete fare, senza nessun obbligo (l’Alzheimer non è una malattia contagiosa!)”.

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